03 aprile 2007

1907-2007 Centenario dello scoutismo

12 febbraio 2007

Punti di vista

Nessuna cosa è bianca o nera
Tutto dipende dalla luce
Niente è assoluto niente è certo
Tutto dipende dal punto di vista
Il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno a seconda di chi lo guarda
La vittima è carnefice e il carnefice è vittima
Le ragioni non stanno mai tutte da una parte.
La verità non è mai la stessa per tutti.
Ognuno vede le cose dalla sua posizione
Ognuno vede quello che vuole vedere
Le persone non sono mai completamente buone o totalmente cattive.
Le opinioni sono sempre diverse
Si può discutere in eterno sostenendo tuttoe il contrario di tutto.
Ce lo dimostrano i nostri politici nei dibattiti.
Alla fine è sempre solo questione di gusti
I pensieri sono influenzati dalle emozioni
dagli stati d'animo dalle condzioni esterne
perfino dalle condizioni del tempo
Ognuno tira l'acqua al suo mulino
è inutile accanirsi tanto.
Mi annoia sostenere un'opinione
Capisco sempre anche quella opposta
Odio la strumentalizzazione
La trovo vigliacca come la menzogna.

Vasco

24 novembre 2006

Le due anfore

Ogni giorno, un contadino portava l'acqua dalla sorgente al villaggio in due grosse anfore che legava sulla groppa dell'asino, che gli trotterellava accanto. Una delle anfore, vecchia e piena di fessure, durante il viaggio, perdeva acqua. L'altra, nuova e perfetta, conservava tutto il contenuto senza perderne neppure una goccia.
L'anfora vecchia e screpolata si sentiva umiliata e inutile, tanto piu che l'anfora nuova non perdeva l'occasione di far notare la sua perfezione: "Non perdo neanche una stilla d'acqua, io!". Un mattino, la vecchia anfora si confido con il padrone: "Lo sai, sono cosciente dei miei limiti. Sprechi tempo, fatica e soldi per colpa mia. Quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota. Perdona la mia debolezza e le mie ferite".
Il giorno dopo, durante il viaggio, il padrone si rivolse all'anfora screpolata e le disse: "Guarda il bordo della strada". "Ma è bellissimo! Tutto pieno di fiori!" rispose l'anfora. "Hai visto? E tutto questo solo grazie a te"disse il padrone. "Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada. Io ho comprato un pacchetto di semi di fiori e li ho seminati lungo la strada, e senza saperlo e senza volerlo, tu li innaffi ogni giorno".
La vecchia anfora non lo disse mai a nessuno, ma quel giorno si senti morire di gioia.
Siamo tutti pieni di ferite e screpolature, ma se lo vogliamo, possiamo fare meraviglie con le nostre imperfezioni...

26 ottobre 2006

PREGHIERA AL MAESTRO DEL TEMPO

di Padre Stefano, dell’Abbazia di Sant’Antimo

La giornata è finita. Mi fa schifo perché non ho combinato nulla. Ho perso il mio tempo. Scusa, Signore! Ho perso il tuo tempo, ho sprecato il tuo dono. Disgustato, ho buttato questa triste giornata come una carta sgualcita che si getta nel cestino. Signore, quando mai imparerò ad organizzarmi? Quando mai avrò la forza di gestire il mio tempo?
Stamattina, avevo tutto il tempo a disposizione, ma mi sono lasciato andare, svogliato e senza stimoli. Dovevo studiare. Ho trovato la scusa per attaccarmi al telefono e riempire i miei vuoti con i loro pettegolezzi. C’era da offrire un servizio. L’ho schivato e sono uscito, lasciandomi trascinare dal fascino dei negozi. Signore, mi hai dato del tempo... è passato, minuto dopo minuto... poi è svanito.
Stasera, ho cercato di ricuperare il tempo perso, mi sono precipitato, gli ho corso dietro... ma non c’è l’ho fatta. Una valanga d’impegni mi è cascata addosso: la spesa e la lezione all’università, la bolletta da pagare e la posta elettronica, l’amico all’ospedale e la riunione. Correvo frettoloso dietro al tempo, ma un camion ha bloccato la strada, imprigionandomi in un traffico disumano... Accidenti al mondo!”. Allora, mi è venuto il panico, non ero più presente, agivo come un robot e ho mollato tutto.

Amico mio, figlio del mio Amore, ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno: spendi del tempo per Me e troverai del tempo per te. Per ogni cosa, c’è il suo momento. Non puoi fare tutto insieme e fare niente non ti è permesso. Fissati dunque un orario di vita per riempire le tue giornate fino all’orlo per te e per gli altri: questo necessita metodo e forza di carattere. Allora gusterai la fierezza di chi ha fatto fruttificare il dono del tempo, ricordandoti che sei “servo inutile e che hai fatto quanto dovevi fare” (Luca 17,10).

13 ottobre 2006

The Big Kahuna

Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.
Quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.

Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica.
I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.

Fa' una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta!
Non essere crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.

Lavati i denti.

Non perdere tempo con l'invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro.
La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.

Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente, dimmi come si fa...
Conserva tutte le vecchie lettere d'amore, butta i vecchi estratti-conto.

Rilassati!

Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.

Prendi molto calcio.
Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno.

Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant'anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.

Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche:
LE TUE SCELTE SONO SCOMMESSE,
COME QUELLE DI CHIUNQUE ALTRO.

Goditi il tuo corpo, usalo in tutti i modi che puoi,
senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
E' il più grande strumento che potrai mai avere.

Balla! Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.
Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza: ti faranno solo sentire orrendo.

Cerca di conoscere i tuoi genitori, non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli, sono il miglior legame con il passato e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.
Renditi conto che gli amici vanno e vengono, ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita, perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.

Vivi a New York per un po', ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po', ma lasciala prima che ti rammollisca.

Non fare pasticci con i capelli: se no, quando avrai quarant'anni, sembreranno di un ottantacinquenne.

Sii cauto nell'accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio,
ripulirlo,
passare la vernice sulle parti più bruttee riciclarlo per più di quel che valga.

Ma accetta il consiglio... per questa volta.

04 ottobre 2006

Non per caso...

Si erano trovati insieme x caso. erano scesi come giovani torrenti, ognuno dalla propria valle, dalla propria casa e sulla strada maestra si erano guardati in volto e avevano suggellato il comune cammino con una stretta di mano. Così uguali e così diversi li legava lo stesso desiderio x cui avevano intrapreso il loro viaggio. Non era sempre facile camminare insieme, ognuno aveva la sua andatura e il suo passo, come non era semplice il sentire insieme. Gioia e tristezza, solidarietà e solitudine si alternavano e creavano quei chiaroscuri come quando il sole si nasconde dietro il vogare delle nubi.

Ma con il tempo si conobbero meglio e crebbe dentro di loro la coscienza che sebbene una volta giunti alla meta le loro vie si sarebbero divise, tuttavia, ora, su questa strada maestra, la cosa più importante aldilà delle difficoltà, era la voglia di vivere come compagni di viaggio e nacque spontaneo tendersi la mano. Ma un giorno alcuni di loro dissero: "noi siamo arrivati, vi dobbiamo lasciare" e si salutarono con rimpianto che il viaggio fosse finito così presto, quel viaggio che in certi momenti era stato faticoso per il caldo, e per l'arsura o il freddo e la pioggia.

Ma ora, nel momento del commiato tutto si era dimenticato ed era rimasto solo il nudo sentimento di tristezza nel lasciare la gente che si era amata e la certezza che il tempo non avrebbe cancellato dal cuore l'amore che nel cuore questo tempo aveva segnato...
non per caso ora si salutavano...

21 settembre 2006

Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards. Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa, che vuole l'affitto ogni primo del mese. Credo che ognuno di noi si meriterebbe una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi.

Credo che un'INTER come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa. Credo che non sia tutto qui, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche dio.

Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose. Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che, il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono.

Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e da te stesso non ci scappi nemmeno se sei Eddie Merckx. Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri...

Radiofreccia – Luciano Ligabue